mercoledì, novembre 07, 2012

Manuale di sopravvivenza a Metropolis

Ogni luogo "pericoloso" che si rispetta ha il suo manuale di sopravvivenza!
La giungla amazzonica, il Mexico, Milano, Roma, New York.
Dalla lista mancava solo uno dei posti più pericolosi del mondo: Metropolis.
Per sopravvivere a Metropolis non bastano coraggio e determinazione, ma servono anche frecciatine, lingua lunga e orecchie da mercante.
In un punto imprecisato della Pianura Padana, su una massiccia bolla d'argilla o forse di criptonite, che è più probabile, c'è Metropolis.
Metropolis con i suoi 8 bar e 3 fornai, con il suo poliambulatorio dove più che sala d'attesa è sala di pettegolezzo, Metropolis con i suoi portici dove se piove ti puoi riparare e poi fermarti dietro una colonna per vedere chi passa.
I pettegolezzi sono all'ordine del giorno a Metropolis.
Se si potesse ci sarebbe persino il Metropoli Journal, pieno di succosi e piccanti pettegolezzi...il più delle volte infondati.
Molti si trasferiscono, e non ho ancora capito il perchè, dalla città alla campagna.
Dalla città a Metropolis che è peggio.
Per guadaganrci in tranquillità, dicono, ma poi non hanno fatto i conti con la vicina di casa, che non hanno mai visto ma che lei sa tutto di loro.
L'unica cosa che intravedono è la mano che scosta, con movimento fulmineo, la tendina, rigorosamente di pizzo, quando loro arrivano a casa, dopo una lunga giornata di lavoro.
Il riflesso degli occhiali e il gatto che esce, sempre, al momento giusto e che stranamente, non sta mai fuori, troppo a lungo.
A Metropolis nessuno verrà  mai a chiedervi in prestito una tazza di zucchero. E' più facile che sia il vicino ad offrirvi un chilo di farina se ancora non vi ha visto bene in faccia.
Provate ad andare in chiesa, in una domenica qualunque, con tacchi e "stinzein" corto.
Un casino.
Sentireste i mormorii che vi seguono fino ai primi banchi, per poi riaccendersi quando tornate indietro.
Non vi dico se poi vi vedono in fila per la comunione.
Quando avanzate, con la fila, potreste anche notare, se siete tacciate di stregoneria o altro,  chi toglie dalla borsa il rosario, potreste notare qualcuno che si segna e gomitate alla vicina di banco.
C'è chi, invece, in maniera più plateale, aspetta, con gli occhi fissi al tetto, un segno divino, tipo fulmine o una voce, in lontanza, che snocciola peccati e pettegolezzi.
A Metropolis, se uno non sta attento, muore, si ammala, sforna figli, si separa e si risposa, ogni 3 mesi...forse meno.
In piena emergenza terremoto, importante era sapere chi: stava, andava, si sposava comunque, chi avrebbe cercato figli e chi sarebbe andato a vedere la fiera di maggio.
Così, capita anche che, in una fredda sera di maggio, parlando di scosse, di case che cadono, ti guardano e dicano: non lo sapevo. Aspetti?
Aspetto cosa? Ma nooooooooooooo. Sono solo GRASSA.
Vorrei tanto una di quelle magliette, che farebbe tanto sparlare a Metropolis, con la freccia e la scritta I'm only FAT.
E' un attimo passare, sotto i portici di Metropolis, da essere incinta ad avere un altro.
Basta cambiare taglio di capelli, colore ed occhiali.
Sostituire le scarpe da tennis con i sandali taccosi, i jeans con un abito e disfarsi di qualche kilo di troppo e se prima eri grassa ed incinta, dopo diventi malata e sull'orlo della fossa.
Ah, a Metropolis è severamente vietato stendere biancheria intima non alla Bridget Jones....i vicini potrebbero sparlare per intere settimane e, mentre voi pensate se lasciare la città per la campagna, cercate in libreria la guida alla sopravvienza per Metropolis ed affine.
E' praticamente obbligatoria.
Nell'ultima pagina troverete, sicuramente, i negozi da frequentare solo in orari non a rischio di pettegulez, il lavasecco dove andare e quello da evitare.
ah, uno dei luoghi, culto di pettegolezzi di Metropolis è il cimitero.
Consiglio...non lasciate la città per la campagna....meglio lo smog che la pettegola come vicina, meglio il supermercato alla "coopette" dove in fila alla cassa potreste fare strani incontri....meglio un grande salone che il piccolo negozio di Metropolis, tanto che la Rossa ed io stiamo pensando che forse non sarebbe male migrare da un'altra parte...magari a Parigi, in un appartamento con ascensore e bar sotto casa dove Charlie, tutte le mattine, può fare colazione con una pasta alla crema e un the al limone.



Mely

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