domenica, luglio 01, 2018

I bambini imperfetti

E' così che si definisce Carlotta. Imperfetta. E come lei ... milioni. Non ama dire che è DSA. Assolutamente. Lei è semplicemente imperfetta.
Come suo fratello.
Già. DSA entrambi ma, mentre suo fratello, quando lo seppe disse: per fortuna mamma. Pensavo di non essere normale. Forse adesso potrò imparare a leggere e a fare matematica.
Aveva 9 anni e non sapeva leggere. Si sentiva diverso dai suoi compagni e quando, finalmente, riuscì a sentirsi come gli altri, venne fuori l'ignoranza dei genitori.
Quegli stessi genitori che, per giustificare un voto più basso del figlio rispetto a Nicolò dicevano: beh, lui ha fatto matematica con la calcolatrice e l'interrogazione con le mappe.
Alle umiliazioni non ci fai mai il callo, neppure se hai attaccato in camera la lista dei 10 uomini DSA più famosi al mondo.
Hai un bel da dire che Leonardo era un super genio e Churchill era un Primo Ministro e Kennedy un presidente...a scuola ci va tu, non loro.
Poi, lui ha accettato questa sua imperfezione. Sa che il suo punto di forza è la sua manualità, la sua creatività. Sa, ma non lo fa, che deve studiare più degli altri e sa che se lo facesse arriverebbe a 8 senza problemi.
Sa che ha una tutor che è un angelo e la mette sempre alla prova. La porta all'esasperazione. 
Lui...inferno e purgatorio. 
Per il paradiso si sta attrezzando.
Per anni ho lottato contro l'ignoranza bestiale di certi genitori. 
Elementari, medie.
Al liceo, per fortuna, ognuno si fa la sua gara.
I professori, forse anche per paura di genitori pazzi, sono tutti sul pezzo.... ma, quello che non pensavo è che avrei dovuto continuare a lottare anche con Carlotta.
Ma lei non è DSA è solo imperfetta. 
Quando provai a dirglielo, lei mi guardò, scrollò le spalle e mi rispose: io non sono come Nicolò. Io sono solo imperfetta.
Lei che ha vissuto l'odissea di suo fratello, le vittorie, le sconfitte e le amare delusioni, non vuole essere come lui. Così lui è DSA lei è imperfetta, con tanto di relazione.
Lei lo sa. Non lo dice. Manco lo sussurra.
S'indigna quando a scuola, durante una lezione, una sua compagna disse "io sono normale, non DSA".
Diventò una furia. Una furia rossa, pronta a difendere chi lo era ma non se stessa.
Sono io quella che non ammette giustificazioni di nessun tipo.
Se sei ignorante, in materia, prima di parlare, documentati, come feci io all'inizio, e poi apri bocca.
Mi sono rotta di tutti questi genitori pronti a sparare sentenze senza sapere, a dichiarare che i loro figli sono nomali e non dislessici. 
Perché se loro non sanno le tabelline non è colpa dei geni ma della maestra.
Gli stupidi sono quelli che usano la calcolatrice o il PC...siamo lontano anni luce, dalla luce.
E' vero. Siamo noi il male dei nostri figli. Quelli che gli impongano standard altissimi, e che ci rimaniamo male se non li raggiungono. Siamo delle bestie che parliamo senza pensare, senza preoccuparci di chi ci sta attorno. Inculchiamo, nei nostri figli, dei pensieri che non dovrebbero esserci ma, soprattutto, parole pesanti che rimangono e bruciano.
Nicolò è sempre stato un rinunciatario. Sua sorella no.
La rossa è combattiva, competitiva. Non si ferma davanti alla tabellina del 9 o al teorema di Pitagora. Davanti ad un: cavoli allora non ce la puoi fare. Incassa. Se lo scrolla di dosso e riparte a testa alta, perché ha scoperto che i bambini imperfetti, da grandi sono diventati delle fantastiche persone e che possono arrivare ovunque.
Non importa se un anno dovrai ripeterlo o se quando scrivi devi pensare se ci va la doppia o H. 
Sa che ha altre qualità. E' su quello che lavora, indipendentemente da quello che i suoi compagni possono e potranno dire, perché i ragazzi imperfetti sono come gli altri...meglio degli altri, perché sanno che ogni 6 preso è un pezzetto di autostima conquistato.
Quindi, cari genitori dalla bocca larga, siete avvisati.
Non dite mai, di fronte a me, che i vostri figli sono normali, perché, senza preavviso, una pantera potrebbe attaccarvi alla giugulare, smontare le vostre illazioni e bugie e godere del vostro imbarazzo.
Nessuna giustificazione sarà più ammessa.
Così, giusto per iniziare le medie con il piede giusto.

Buone vacanze

Mely




sabato, marzo 24, 2018

Nell'era dei social

se non sei sui social...non esisti.
Sì, perchè, nell'era dei social, gli auguri di Natale, Pasqua, compleanno, matrimoni, nascite, divorzi ti arrivano solo dai social.
Diversamente...chi vuoi che si ricordi di te?
Eppure, le ricorrenze delle persone a cui voglio bene li ricordo anche senza FB o IG o qualche altra diavoleria.
Magari, usando una di quelle vecchie cose di carta che..aspetta come si chiamano pure   ah, sì, agende.
Avete presente quelle cose con la copertina cartonata oppure con il calendario del telefono oppure...semplicemente associando un nome ad un evento.
Ricordo i compleanni di tutte le persone che mi hanno toccato la vita, nel bene e nel male.
Beh, sì ricordo anche quelli di chi mi ha semplicemente sfiorato, usato, fatto incazzare.
So chi festeggia il Natale e chi lo considera una festa superflua. Chi si prepara alla Pasqua e chi invece la schiva. Chi vive un giorno come qualcosa da dimenticare e, anche in quell'occasione, un abbraccio, se pur virtuale, non può mancare.
Mi sembro tanto la mia vecchia zia, se si ricordava i compleanni di tutti e non ne mancava mai uno. Mamma mia, un genio del male, di quei geni che non si incontrano quasi più. Sui calendari non segnava nulla. Era tutto nella sua testa. Ed eravamo davvero tanti. Nipoti, figli dei nipoti, figli dei figli dei nipoti... eppure non ne ha mai mancato uno.
Comunque vada, un messaggio ci vuole. Magari una telefonata o, perchè no, uno di quei vecchi biglietti d'auguri presi in tabaccheria. Quelli con gli auguri scritti a lettere dorate, che fanno tanto anni 70. Forse sarebbe meglio uno di quei biglietti fatti a mano, non uno dei miei che fanno lezzo ma ...tanto è il pensiero che conta.
Quei pensieri che ti fanno sentire una persona speciale, un'amica anche se non ci si vede e ci si sente da un po'.
Sono quegli auguri che arrivano subito dopo la mezzanotte, che ti dicono: ehi, sei la prima (io ho sempre amato essere la prima a fare gli auguri alle amiche e alle persone che hanno toccato la mia vita.
Mi sono sempre vantata di avere amiche che si ricordano sempre di me, nel bene e nel male, ma, ho scoperto che, nell'era dei social, è triste compiere gli anni se non sei più su FB perchè nessuno si ricorda di te.
Poi c'è chi ti sorprende con una telefonata inaspettata e ti fa una ramanzina sulla vita e su come affrontare i "compiti elefante" o chi, anche he se sommersa in mille casini, il tempo per gli auguri lo trova sempre e ti dice: ti aspetto. Vieni quando vuoi.
Sono quei pensieri che ti accendono la giornata e ti fanno vivere un compleanno speciale. Unico. Incredibile. Sbriluccicante.
Insomma, avete capito quello che voglio dire, vero?



Mely




venerdì, gennaio 13, 2017

Non ci posso credere!!!!!

Ebbene sì, esattamente dopo una vita, che non è quantificabile, sono tornata a scrappare.
Tutto merito dell'accordo fatto con Rita. Lei scrappa e aggiorna il blog e io scrappo.
Così, dopo aver sfogliato e risvogliato un sacco di siti, ho visto una palette che mi piaceva. Un'ispirazione niente male per due foto che avevo lì, che chiedevano solo di essere scrappate.
Questa la sfida di The Color Sisters e io ho fatto questa pagina.
Pagina tutta dedicata a Nicolò e al suo mito di fumetto: Boban Pesov
L'arte può arrivare dove altri non arrivano!!!!

Sì, lo so, la foto non è delle migliori.
Ma se devo prendere la macchina fotografica, scaricare la foto. Caricare la foto....beh, non lo faccio più.


Buon venerdì

Meli

giovedì, aprile 24, 2014

Su e giù per la Toscana

Pasqua…sembra così lontana eppure  così vicina…
Voi che avete fatto?
Casa? 
Maddai….il proverbio dice..Natale con i tuoi, Pasqua dove vuoi.
Noi siamo stati in Toscana.
Dovevamo testare il nuovo camper. Un Roller Team di di appena due anni.
Così, dopo tanto pensare (in realtà sono state le previsioni del tempo a decidere per noi, visto che a Monaco avevano previsto neve e a Vienna ben 5 gradi) ci siamo diretti in Toscana.
Detta così è una passeggiata ma vi assicuro che è una comica.
Il grande è una specie di Furio bolognese. Ve lo ricordate Verdone che pianificava anche le soste per la pipì? Beh, lui non lo fa, perché si può fare in camper, ma quasi.
Così, fuori orario di ben 3', venerdì partiamo alla volta di Poggibonsi.
Cavoli. Ecco il primo intoppo. La fila in autostrada ed ecco che il Furio nostrano se ne viene fuori con…cavoli. Arriviamo fuori tabella di marcia di bene 30'.
Dobbiamo fare tutto di corsa. Non possiamo visitare Poggibonsi come si deve.
Seeee, capirai. Io, oramai, lo conosco il suo "come si deve"… vuol dire: niente musei, perché troppo da intelligenti, niente chiese, perché vista una sono tutte uguali. Niente pinacoteche…perché non sa che cosa sono ….insomma, il suo vedere bene è tutta un'altra cosa.
Chiaro che la Magda de noialtri, non può sedere davanti, perché è il posto che spetta al piccolo uomo di casa, però, da dietro, deve leggere le indicazioni stradali, deve sentire il navigatore, deve dare indicazioni, perché…..un uomo due cose in una volta non le sa fare.
O guida o ascolta la signorina gentile del navigatore.
Così, anche trovare una piazzola di sosta o un semplice parcheggio, diventa una comica.
Io, da dietro, indico, lui, mentre guida impreca perché non sono abbastanza veloce.
Ti prego Furio, portarmi al primo autogrill che qualcuno trovo che mi carica…. 
E quando trovi il parcheggio che si fa?
Mica si scende…no no. Si alza la parabola. Si aspetta in religioso silenzio che trovi il nord, con  bussola dal cellulare alla mano e quando, dopo tre giri su se stessa, non si è fermata, si rimette in moto e si riparte alla ricerca del parcheggio senza alberi e con la parabola che prende.
A Poggibonsi, abbiamo girato bene 3 volte.
La prima …troppi alberi, la seconda non gli piaceva il posto, la terza, dopo un paio di scorrettezze, è andata.
La parabola, al secondo giro si è fermata. Boato a mò di stadio e ricerca dei canali Sky…che, chiaro che no, non si vedono sempre e tutti.
Poi, lista alla mano…è ora di preparare da mangiare. Mangiare. Imprecare perché Nico fa le briciole a terra e io lascio cadere una foglia d'insalata. Ecco, arrivata l'ora di lavarsi i denti e uscire…
Tutto perfettamente cronometrato.
Sabato
Furio non l'aveva previsto. Piove. Filzi come piove. Guarda come viene giù.
Sotto un'acqua torrenziale ci dirigiamo verso il borgo di San Gimignano.
Troviamo un'area di sosta e con la navetta arriviamo sotto le mura.
E il diluvio si scatenò.
Il vento soffiava…la pioggia cadeva e i primi 3 ombrelli morivano sotto la furia del vento e Furio imprecava contro la sorte avversa. Charlie cercava le cartoline da scrivere, Nico voleva scegliere lui la calamita…e Magda…si sostava di 2 cm più a destra e cercava l'angolo migliore da fotografare..sotto la pioggia.
Dopo un giro a prova di record, dopo la morte di altri 3 ombrelli, abbiamo lasciato ogni speranza e siamo tornati al camper e da lì via, verso quel di Volterra, con Furio che diceva: ecco là si apre… che si apre…tempo riluce, acqua produce.
A Volterra vi siamo fermati al parcheggio della stazione e poi …ha tirato sul la parabola.
Aspetta che non prende. Adesso prende. Adesso non prende. Adesso ha smesso di piovere (vi assicuro che diluviava).
Adesso c'è il sole. No, prende la parabola. Aspetta che si vedono le prove. Meglio Spider Man….
E cosa mangiamo? Dopo ci riposiamo. Dopo guardiamo la tv…tutto perfettamente cronometrato.
Finalmente smette di piovere, per davvero stavolta, e usciamo alla scoperta di Volterra e dei Volturni.
Sembrava una di quelle giornate autunnali, con tanto di nebbia ad avvolgere la piazza.
E si riparte con: uffa, quante foto che fai. Cosa fotografi poi. Ancora una chiesa? Ma se ne hai visto una  anche a S.Gimignano prima.
Sì Furio. No Furio. Furio siamo in perfetta tabella di marcia. Posso fermarmi a fare altre 3 foto alla nebbia che incombe. 
Chiaro che, nel momento in cui torniamo in camper, esce il sole.
Il sole vero, con i raggi e un tiepido tepore.
Vuol dire che a Siena non prenderemo pioggia.
Infatti riusciamo a girarla in lungo e in largo fino all'ora di cena, per poi fermarsi in un grazioso locale vicino al centro e a 10' dal parcheggio.
Domani è un altro giorno e ci attendono altre 3 tappe.
Il bello del camper è che puoi spostarti senza problemi e così la domenica mattina, dopo aver fatto colazione con l'uovo di cioccolato, partiamo alla volta di Montalcino.
Navigatore impostato e Furio che conferma il tempo di percorrenza… meno male che è corretto.
Montalcino è affollata, festosa, piena di turisti alla caccia del posto giusto dove acquistare vino e due chiese fantastiche.
Hihihihihi. Stavolta non ce le siamo fatte scappare e  poi dovevo recuperare qualche scatto con la luce giusta e senza pioggia sull'obiettivo.
Seconda tappa Bagno Vignoni.
Se non ci siete mai stati ..ve lo consiglio.
Piccolo. Carino. Suggestivo.
Con il porticato di Santa Caterina, con il parco dei Mulini e gli innumerevoli bar/ristoranti che offrono specialità toscane e non.
Lì, al primo colpo, la parabola ha trovato il punto giusto….per forza. il parcheggio dava sul…nulla e il film della Pasqua è stato, per l'ennesima volta, Spider Man, perché dovevamo imparare bene le battute che  ancora non sapevamo.
Dopo un giro fantastico al parco dei Mulini, un gelato con tanto di "corno" per i bimbi e un bicchiere di vino per Furio, ci siamo diretti a Pienza.
C'ero stata tanti anni fa, esattamente 13 anni fa, e ho scoperto che la prima volta non avevo visto nulla.
Pomeriggio pasquale pieno di sole, pieno di gente, colori, suoni ed odori che uscivano dai negozi che si affacciavano sulle vie.
Ogni angolo una piacevole scoperta. Ogni via uno scorcio diverso dal precedente.
La passeggiata, la piazza del Duomo….il Duomo e tagliata con funghi per finire in modo perfetto la giornata.
Lunedì. Ultimo giorno della nostra vacanza.
Fuori si sveglia presto ma non come avrebbe voluto.
Ecco. Siamo già in ritardo di bene 3' sulla tabella di marcia e di quasi 5' sul tagliando del parcheggio.
Ultima, ma non meno importante, tappa del nostro viaggio..Montepulciano.
Da Pienza è davvero una manciata di km e arriviamo quando le strade sono ancora vuote e ci si può fermare a fotografare borghi, viti e oliveti.
Ehhhh Magda e la sua fissa per le foto.
Montepulciano è un'altra splendida scoperta.
Si riesce a fare qualche foto, ad acquistare, dopo un'accesa battaglia tra i pargoli, la calamita più brutta che c'è.
Si riesce a decidere, senza che ci scappi il morto, a chi scrivere due cartoline, ci si ferma al parco della Fortezza, al primo bar perché si stava morendo di sete….con la Rossa che diceva: è qui che ci sono i vampiri? Dove abitano? Non escono, vero, con il sole! I licantropi non ci sono qui, vero?
E allineati con i tempi di Furio, siamo persino riusciti a fare compere, mangiare e arrivare a casa in tempo per: svuotare il camper.  Pulirlo per bene.  Fare una lavatrice, un'asciugatrice. Preparare la roba per il giorno dopo ed infilarci a letto per le 21 spaccate.
Perché….la lista di Furio non si può non rispettare….e Magda aspetta il prossimo giro per perdersi in qualche area di servizio sull'autostrada.

Cavoli. Quanto ho scritto. Non potevo non raccontarvi di Furio e della sua parabola.
Adesso non mi resta che scaricare le foto fatte ed iniziarle a scrappare...

Alla prossima.


Buon week-end lungo

Mely - Magda


giovedì, marzo 13, 2014

Ma no daiiiiiiiiii

Oggi, navigando, dopo tanto tempo tra blog, ho visto, scorrendo il blog di Rita che non aggiorno il mio blog da ben 10 mesi…..
ma no daiiiiiiiiiii.
Una vera vergogna.
Adesso che arriva la primavera, portando colori e allergie….devo iniziare ad "aprire" le finestre e togliere le ragnatele….beh, mi sa tanto da signora delle pulizie…vabbè.
Avete capito.
Devo ridare aria e vita al mio piccolo blog.
Altrimenti Nicolò come farà ad addormentarsi la sera?

A prestooooooooo

Mely

martedì, aprile 30, 2013

Testamento

Mamma, quando muori, la tua macchina fotografica nuova la lasci a me?
Perchè io da grande voglio diventare come te e fare tante foto.
Mica devi morire adesso.
Muori tra un po', quando sei vecchia come la nonna.
Carlotta ma non si dicono queste cose. Povera nonna. Se lei muore...
ma mamma c'è il nonno.
E se muore il nonno?
Beh, ci divertiamo tutti insieme.


Charlie
Perchè se uno muore....va a stare in paradiso e lassù è una festa continua

lunedì, aprile 29, 2013

La ricetta giusta per risparmiare

Mamma, ma non capisco.
Perchè fai tante foto?
Perdi un sacco di tempo a scattare fotografie.
Le stesse foto, se le cerchi, le trovi anche in internet e così risparmi un sacco di tempo.

Nicolò
perchè, in tempo di crisi, anche il tempo si deve risparmiare.